Genio del bijin-ga (pittura delle belle donne) e grande esponente dell'ukiyo-e (pittura del mondo effimero), genere d'arte popolare assai diffusa in Giappone dal Seicento all'Ottocento che influenzò anche l'arte europea, compresi gli impressionisti francesi, Kitagawa Utamaro (1753-1806) è al centro di questo rutilante dramma dove, in rischiosa altalena tra stilizzazione e Kitsch, A. Jissoji mescola erotismo e violenza, ambizioni di rievocazione storica, soprassalti onirici, riflessioni sull'arte e la sua funzione sociale, cinema di psicologia e cinema d'azione. Nel film, ambientato nell'ultimo ventennio del Settecento, attraversato da un filo rosso di anarchia libertaria, entrano intrighi di corte, attori del teatro Kabuki, ex samurai, primi ministri, speculatori, poliziotti e soprattutto donne: borseggiatrici, cortigiane, prostitute, nobili, casalinghe. Utamaro è visto come un voyeur di mestiere e di vocazione, un po' impotente, un po' perverso, infelice, che insegue un sogno. L'edizione italiana è stata mutilata di quasi 20 minuti.

¿¿¿Audio en italiano??? Ya no es por entenderlo, que quizás se entendería sin mayor problema, pero... ¡¡¡ver a la japonesita tan mona hablando en italiano!!! ¿Y no hay manera de encontrar una versión original? Es extraño, ¿no?

krillov, saludo!

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